Chi più conosce le ipotesi di lavoro e più sa giustificare i risultati dei calcoli, anche se eventualmente elaborati dai programmi disponibili, è avvantaggiato nelle sue relazioni di lavoro, perché riconoscerà a vista i risultati errati dovuti alle più varie ragioni, individuerà immediatamente possibili diverse scelte utili a modificare gli stessi risultati, potrà meglio valutare i margini di sicurezza disponibili e il grado di rischio in gioco: in definitiva far sostenere costi più adeguati al suo committente.
Sulla scorta dell’esperienza del relatore si ripropongono con commenti di approfondimento le caratteristiche dei vari elementi dell’impianto elettrico, che concorrono a determinare le entità delle correnti cortocircuito in valor efficace, di cresta e sfasamento, e la loro incidenza nel determinare le predette entità: in particolare nel punto di consegna MT del distributore, per le condutture MT dell’utente e per il collegamento BT tra il trasformatore MT/BT e il quadro principale.
Si eseguiranno applicazioni numeriche significative.
Saranno proposte indicazioni utili per il calcolo del contributo alla corrente di cortocircuito dei motori asincroni in BT.
Sarà approfondito con commenti di approfondimento l’uso delle indicazioni fornite nell’articolo 5.1.3 della norma CEI 0-21 ( correnti di cortocircuito massime e relativi cosfi nei PdC ) ai fini del calcolo della corrente di corto circuito negli impianti BT alimentati dal distributore.